Tutto comincia con l Rony che mi pone questa domanda sul

A vela nell’Egeo inseguendo il canto di Europa

«Ma scusa, Europa non nata qui in Libano? «. Tutto comincia con l Rony che mi pone questa domanda sul lungomare da Tiro verso Byblos. Tira vento, siamo appena tornati piumini moncler uomo da un campo di profughi siriani nella valle della Bekaa, gestito dagli italiani dell Ong di ottima reputazione, e non riesco a togliermi dalla mente quegli uomini perduti ma pieni di dignit e quelle donne capaci di far casa con nulla anche sotto una tenda. E soprattutto quei bambini, l a giocare con pezzi di bicicletta rotta. Gli stessi che vanno a morire sulle nostre spiagge. Bimbi che te li porteresti via tutti, per toglierli almeno loro dal ghetto dei poveri.

Telepatia? Quel giorno in Inghilterra, dove vive e lavora, l Piero Tassinari, insegnante di lettere antiche, triestino come me, skipper e suonatore di clarino, preso dalla stessa frenesia da viaggio. Da mesi sente il peso del distacco da Europa scelto da Londra ed tormentato dal desiderio di mostrare ai suoi allievi il valore di ci che perdono. moncler outlet trebaseleghe I luoghi che racconta nelle sue lezioni. E siccome ha una barca in Turchia, ci sta pensando. Non una barca qualunque ma uno scafo inglese di 107 anni, un tredici metri pi bompresso dove non vai a fare una crociera ma il punto sulla vita. Un mito essa stessa. Interni in mogano, memoria di registi famosi e attori come Anthony Quinn e Peter O Toole. Playboy ci ha schiaffato a prua magnifiche polene in carne e ossa. Il suo nome «Moya».

Succede che anch dal Libano, ho pensato a quella barca. La stessa su cui, con Piero, ho percorso per Repubblica la rotta di Lepanto nel 2004. Ci telefoniamo. Europa? S Europa. Una parola che per un triestino ha pi senso che per un romano o un londinese. Le frontiere sono pi Europa dei grandi centri. La decisione presa. Per quelle importanti non serve tempo. Si va, e basta, appuntamento a Marmaris. Viaggeremo alla stessa velocit delle barche di Omero. Con la stessa fatica. Timone a barra, letti scomodi, il triplo dei cordami di una barca moderna delle stesse dimensioni. Niente manovelle tipo winch, manovre a mano, elettronica al minimo. L fatto in un lampo. Verr Irene, la mia compagna. Alex, assieme alla sua Mari, per girare un film. Sandro, altro triestino, il migliore dei secondi. E David, gallese innamorato d che si imbarcher a met viaggio.

Voli a Ovest, e trovi meno Europa che in Libano. Istanbul puro assolutismo orientale, Islam senza comprimari. Alla campana delle chiese proibito di suonare. La pressione autoritaria ti schiaccia appena entri in aeroporto, area voli nazionali. Polizia ovunque, e quel numero crescente di donne tristi, sottomesse, incappottate nonostante il caldo. Se una rara bellezza sorride, ti aggrappi a quella visione solo per moncler outlet online uomo fare provvista di grazia. Ne hai moncler outlet online shop bisogno, in un mondo dove tutto ci che ha fascino viene sempre pi occultato, sprangato, velato. La pressione anche acustica. Un urlo improvviso, straziante, poi un fiume di uomini armati che accorre verso il gate per Adaman. Per terra, in ginocchio, un trentenne con barba che piange. Lo hanno ammanettato appena fuori dai Wc. Una decina di agenti lo circonda insultandolo, e la gente passa senza guardare. Che bisogno ha Erdogan di una cos plateale dimostrazione di forza? E se fosse solo debolezza a fronte di un paese frammentato, segnato da tensioni? Non devo dimenticarlo: un turco su due ha votato contro lo stato d

Popolo terragno, di cavalieri della steppa. L asiatica che prevale numericamente sulla Rumelia, la parte dell ottomano a Ovest del Bosforo. Ataturk ha imposto la seconda con la forza. Ora Erdogan gioca sulla prima, su quella massa di asiatici sfruttati, sottopagati e vilipesi, cresciuti in periferie di cemento senza nome, ma che ora sono maggioranza non pi silenziosa che non vede l di rivalersi sui figli privilegiati dell kemalista. La mia Istanbul, laica, euroSoldati anche sulla strada per Marmaris, sotto i monti della Licia dai templi rupestri a picco. Elmetti, mitra spianati, posti di blocco come in Jugoslavia prima della dissoluzione. Ma il tassista sa il fatto suo, ci trasporta per gole da assalto alla diligenza su una grossa macchina a forma di alcova, con divanetti, copri sedili leopardati, musica allusiva, frigo bar, tendine e luci cangianti. Chiss cosa pensa di noi. Il porto si annuncia in una conca luccicante di fanali e insegne moncler saldi di bar. Con Taranto, le Baleari e Malta, Marmaris una delle migliori baie del Mediterraneo. Nelson vi radun la flotta prima della battaglia del Nilo. Anche al ristorante «Marmaris» dove fissato il rendez vous l militare. Camerieri che scattano, ordini secchi. Non lo fanno solo per innata disciplina, ma per spirito di servizio. Il turco il popolo pi servizievole che ci sia. Gode a vedere la soddisfazione del cliente. In Anatolia capita di essere serviti da re anche nei posti pi sperduti degli altopiani. Niente a che fare con la fantasiosa anarchia di Beirut e Atene. Ma la cultura del cibo la stessa. Nostra. Mediterranea. Trionfa la melanzana in un corredo di spiedini, yogurt, dolme in foglia di vite, olive. E naturalmente melone. moncler bambino outlet La vecchia «Moya» dormicchia sotto le stelle al margine del pontile, tra barche tedesche, francesi, scandinave. Piero ci porta a prua e mostra la novit due corna, installate alla radice del bompresso. «Sono del toro bianco che ha rapito Europa», ridacchia, conscio di farci entrare in una tempesta di simboli, mentre il tempo presente gi deraglia verso il mito, la quarta dimensione, quella dove tutto gi scritto. Un sortilegio portato a termine con la complicit di Ulvi, detto Rolf, moncler outlet serravalle turco di madre tedesca che ha studiato alta falegnameria in Renania e ora fa il maestro d a Marmaris. » L conosciuto racconta Piero quando una barca di pescatori, forse ubriachi per il fine ramadan, ci ha colpiti nel pieno della notte mentre eravamo all da queste parti. stato lui a rifarmi interamente la falchetta e il capodibanda. Ha vissuto in Germania, sul Bosforo, a Bodrum e persino a Cipro, sulla linea ai demarcazione greco turca. Ha sempre vissuto a cavallo tra mondi in modo assolutamente naturale, per questo mi piace».

La prua della «Moya», lo scafo inglese vecchio di 107 anni utilizzato in questa messione, attraccata davanti all’isola di Knidos

IN MARE

Alba cristallina, rocce a strapiombo. Profumo di t nero, yogurt fresco, ciambelle al sesamo arrostito. Il vecchio legno del Mar d si stiracchia, sbadiglia, vibra, scricchiola, poi taglia un piatta e immobile. Alla via cos con lentezza, in rotta per Rodi, l a forma di mandorla. Scie traslucide di pescherecci. Controluce spettacolari, quinte azzurre di montagne in movimento. La barca con l Jack registra ogni vibrazione del tempo. Il distacco di Londra dall la deriva della Turchia verso l il nostro saltare da un continente all in sole venti miglia. «Questo non un mare qualunque», spiega Piero al timone. Qui i militari hanno salvato Erdogan dal golpe, mentre soggiornava in un resort. Qui iniziata la grande fuga dei profughi siriani verso Europa. Spazio inquieto, punto di sutura tra mondi. Su queste isole il Dodecaneso l ha regnato per trent lasciando segni forti nelle pietre. moncleroutlet-i Di qua passato San Paolo sulla strada di Roma e su questo istmo i generali di Alessandro Magno si sono spietatamente combattuti per dividersi il mondo, ben prima che fortezze ottomane e castelli crociati si fronteggiassero e mistero dell condividessero lo stesso mare. Il mare si ingrossa, il legno di Moya ansima, respira. Il bompresso sale e scende con magnifica inerzia, si va a vele piene, alla stessa velocit degli antichi. Il profilo di Rodi lievita a Sud Sudest, se continuassimo per altri tre giorni nella stessa direzione arriveremmo ad Alessandra d piccolo il Mediterraneo. Entriamo in acque elleniche, il vento di Ponente rinforza. Gi la bandiera turca, in alto quella greca. Quanta saggezza, quanti secoli di vita di relazione, in questo marinaresco saliscendi di simboli che ti obbliga a dichiarare chi sei e al tempo stesso a rendere omaggio all in certi casi persino alle navi che moncler uomo incroci. Sottocoperta Moya svela i suoi segreti d Sul soffitto, un occhio moncler outlet di vetro azzurro bianco nero contro la scalogna. Lampade a petrolio per la cena. Niente frigorifero, solo roba fresca: pomodori, cocomeri, aglio, limoni e cipolla. Pane del giorno prima. Posate primo novecento del Lloyd Triestino. Tra i libri, Odissea accanto a Il Mare in pentola e La mia battaglia di Yannis Varoufakis, The Oxford book of english verse e un portolano ottocentesco della costa licia. Sul vetro della credenza una riproduzione del toro bianco in mare che si porta via Europa nuda in preda al terrore. La nostra meta impossibile, la nostra ossessione.

Super 8: il viaggio di Rumiz nel mare Egeo alla ricerca di Europa

Rodi dai ficus immensi e il mandracchio zeppo di vele. Rodi dal Colosso che non c un po turca e un po italiana. Rodi dai diecimila gatti, inizio del regno incontrastato di Agios Nikolaos, il santo pi mediterraneo che ci sia, il patrono dei marinai, dei bambini, delle prostitute e delle ragazze da marito. Rodi e piumini moncler outlet i mulini a vento, le perfette nudit ellenistiche, i maschi stemmi araldici crociati, i serpenti di pietra che i pagani vollero simboli di fertilit e il cristianesimo degrad a bestia demoniaca. Rodi dove, in silenzio, si ringrazia Erdogan di non mandare pi profughi e dove la povera Europa, in un mosaico, ci appare aggrappata a un corno di toro, con l dei santi e un mantello pieno di vento come il fiocco della nostra barca. Ma dopo l dei profughi, ecco l dei turisti. Rombo di charter in decollo e atterraggio, un andirivieni incessante. Non so come l regga all La visione dei bimbi morti sulla battigia cancellata all dai culi nordici al sole. Nei ristoranti gli italiani si distinguono per il fischio insolente di piumini moncler twitter e gli I Pad in mano a bambini annoiati. Qui non si viene per pensare alle disgrazie del mondo. Specie se i fuggiaschi ti avvertono che la festa finita, e che il nostro e il loro destino parte della stessa tragicommedia. Rifiutiamo di accettare che anche ai nostri figli toccher una sorte raminga. Siamo in Europa? S nella misura in cui essa dialoga con sua madre, l La densit di botteghe da bazar, le balaustre finestrate ai primi piani sono turche al cento per moncler donna cento, c anche la moschea. Oggi c pi distanza fra Inghilterra ed Europa che tra questa Grecia e la Turchia. Al Dodecaneso, per via della dominazione italiana, stato risparmiato il patto infame fra Ankara e Atene degli anni Venti. Quello che, in nome della purezza nazionale, ha sradicato un mondo millenario, deportando a Occidente i Greci dell e a Oriente i Turchi rimasti nell Qui i Greci non vissero moncler saldi uomo poi male sotto i sultani, se vero che questi si vollero eredi della romanit bizantina. Ristorante con pergolato dietro la rocca. Polipo, pomodorini, capperi. Racconto il nostro viaggio improbabile a Euterpe, la padrona. Le dico che forse Europa solo la barca cornuta che ci porta, il dio infoiato ansioso di consumare l moncler bambino saldi a occidente. «Dove le chiedo avviene questo benedetto sposalizio?». E lei: «L stessa coabitazione, sposalizio tra mondi, dunque gi qui, in questa inestricabile mistura, non a Nord. Ma forse Europa pandou, ovunque e in nessun luogo. Un laica, prima che uno spazio geografico».

Via a motore, quasi un lago tra Anatolia e Dodecaneso. La carta del Mediterraneo orientale mostra fondali pazzeschi: abissi, montagne e vulcani dai nomi antichi. Epicarmo, Eratostene, Plinio, Fossa Bradanica, Trincea Ellenica. La nostra barca una contraddizione o una provocazione, non so. inglese, ma porta la bandiera stellata dell E nata a Nord, nella Morecambe Bay, ma per tutta la vita ha cercato il Mediterraneo. E ora si trova con Brexit tra i piedi, quell cui nessuno pensava lontanamente al tempo di. Grexit. «Brexit brontola il capitano una blasfemia formulata dai signori della City nella certezza che mai si sarebbe avverata. Ora essa li punisce con la durezza greca della nemesi». Irene: «Avrei gusto che Atene si salvasse, a questo punto, con un guizzo di fantasia, spernacchiando l dei ricchi che l condannata alla fame per debiti». Piero: «Fu un greco, Solone, a cancellare la schiavit per debiti gi nel sesto secolo avanti Cristo. Fu l della riforma democratica proseguita da Clistene. Ma non se lo ricorda nessuno». Dormicchio. Il ratto di Europa e la sua iconografia si sono impossessati di me. Sogno donne discinte a cavallo di bestie paleolitiche affrescate su spelonche, tori bronzei di Wall Street distratti dai loro squallidi affari da raffinate odalische d E ancora minotauri in calore a nuoto tra branchi di delfini, corna gigantesche che si trasformano in cosce, amplessi mugghianti tra uomo e animale, forieri di mitologiche ibridazioni. » Sceptri gravitate moncler saldi outlet relicta/ ille pater rectorque deum. induitur faciem tauri», tornano anche i versi di Ovidio sulla metamorfosi di Giove. Siamo posseduti.

L l tempio della medicina sull di Kos: restaurato dagli italiani durante la dominazione, da qui si arriva a vedere la costa turca

L l tempio della medicina sull di Kos: restaurato dagli italiani durante la dominazione, da qui si arriva a vedere la costa turca vela nell inseguendo il canto di EuropaL famosa per le triremi si apre con dirupi da Lestrigoni e mare di limpidezza vitrea. Anche qui, come a Rodi, coabitazione naturale con l Il turco outlet moncler portava legname, Simi restituiva navi. «Ne avranno fatte anche per Lepanto», butta l Piero. «C un bel po di greci sulle galee ottomane, no?». E si attracca a Pethi, quattro casette rosse e gialline, uno spaccio, una chiesa, rondini a pelo d palme, sciacquio, silenzio. La baia un grande orecchio che ripete voci di donne, canto di galli, abbaiare di cani. Una birra «Mythos», in lussuosa solitudine, al bazar degli alimentari. Ah, la vecchia Grecia. Libert assoluta. Non come in Dalmazia, sempre pi asfissiata da controlli e balzelli. Chiedo a Kostas, dietro al bancone, se conosce il ratto di Europa. Non ne sa nulla. Ai Greci la classicit non importa un fico. La Polis non Atene, ma Costantinopoli, la seconda Roma. Il Partenone? Anticaglia. La stella polare Santa Sofia. Gli incensi, le candele, le litanie del pope. Svicola: «Chiedilo al prete, che sa queste cose». Insisto: «Ma, oggi, dove sta Europa?». «A Berlino, l che comandano». «S gli dico ma nata in Fenik in Libano». L «Sar anche nata in Fenik ma oggi a Nord, dove c il denaro». «E allora qui cos rimasto?». «La Grecia e basta. Hanno fatte bene gli Inglesi ad andarsene».

Intanto sul pontile ormeggiano una barca russa, una francese e una tedesca. Trovo Sergej, Gaston e Carl Wilhelm che curiosano attorno alla nostra barca. «Moya» un infallibile. Li invito a bordo, ficcano il naso dappertutto. Il tedesco il pi simpatico, gli chiedo cos l per lui. Risponde senza esitare: «La Grecia». Eh certo, il sole, il mare. Il tedesco che va romanticamente in cerca del buon selvaggio perduto, e non riflette che la sua banca si ingrassa col tasso di interesse a spese del selvaggio di cui sopra. Due modi, solo in apparenza contraddittori, di esercitare un Arriva una barca di australiani mentre un falcetto di Luna turca scende sulla montagna. Anche loro, eccoli attorno alla nostra barca centenaria. Dicono che a Brisbane ce ne sono di simili. Magari le hanno costruite emigranti inglesi. » Perch venite in Grecia? «, chiedo. Risposta: «Perch antica. Da noi nulla ha pi di due secoli. La Grecia ha il fascino dell L canta nel buio tra gli eucalipti. Mentre preparo un greca e il soffritto per la pasta e ceci, apro un malvasia per William, l Siamo nel cuore del problema. » Essere europei» una cosa che capisci solo quando sei lontano. Non serve nemmeno andare in Cina. Basta l di Trump. «Gi e gli Inglesi?». «Sono pazzi, la May un totale. Da quando al potere non ha fatto che collezionar nemici per nascondere la sua nullit Ha reintrodotto la caccia alla volpe. Dio mio, che demenza».

Mi sveglia il grido «Psari pesci. Dimitros, un pescatore solitario, allegro e di fiero portamento, che rientra a reti piene. Lo aiuto ad attraccare tra due velieri. La sua barca si chiama «Irene», come la moglie che tiene i conti di casa. Parliamo in lingua franca. «Cazza», «lasca», «caiccio», «marinero», «fanale «. E «Sentina», purissimo latino ciceroniano. Mi regala pesci per avergli dato una mano. E l «Germania, Merkel! «, risponde, e gi una sonora risata che echeggia tra gli strapiombi. Via a motore verso Knidos, Turchia, l Capo Tropio a presidio del passaggio tra Mediterraneo Orientale ed Egeo, tra i venti d e il temuto Meltemi. Punto strategico e conteso, come Troia, come Capo Matapan. Mare piatto, pioviggine. Renzo ne approfitta per dormire. Lo fa pi spesso degli altri. Ha una predilezione per il letargo, cerca la cuccetta come la placenta. Ma sempre il primo, il pi calmo e il pi valido quando scatta un Tiene all si sbarba ogni mattina. Un viaggiatore navigato.

Mi butto sul libro di Varoufakis, il ministro che ha trattato con le banche internazionali per scongiurare Grexit e poi stato silurato da Tsipras. Leggo: «Guardare i creditori della Grecia al lavoro era come assistere a Macbeth nella terra di Edipo «, allo spettacolo terrificante di una «unhuman, mostly unseen network of power relations». Nel libro, anche personaggi come Renzi e Macron diventano insieme banali e sinistri. E che dire di Christine Lagarde: «Mi disse in privato: la nostra cura per la Grecia non funzioner Ma non possiamo dirlo, perch salterebbe il sistema». Il centro della storia «l della Sinistra dopo la repressione della rivolta greca», con Podemos che perde consensi, i Labour che votano Brexit, l a sorpresa di Trump, il ritorno della xenofobia. E Putin che assiste, incredulo, all dell Forze sinistre, plutoniche, si impossessano anche del paesaggio. Da un lato montagne insonni, stratigrafie contorte, multicolori, simili a una torta millefoglie, con caverne ciclopiche e potenti intrusioni di rocce rossastre. Dall il vulcano fumante di Nisiros, con le vigne tra i soffioni, come i Campi Flegrei, resto ancora attivo dell immane che fece saltare in aria la caldiera di Santorini. Quello che porta a Knidos un promontorio infinito che alla fine si restringe, formando un istmo di pochi metri, collegato a un ultimo bastione piumini moncler scontatissimi roccioso, dove sorge uno dei fari pi favolosi del Mare di Mezzo. Ai lati opposti dell due ampie baie gemelle, capaci di una flotta di triremi. Simmetria euclidea. «Darei un braccio per vivere un giorno su una trireme». Piero ti spiazza con cose cos mentre si calca sulla fronte il frontino blu del «capetaki». «Sono passati i millenni, e ancora non stato svelato il loro segreto».

Entriamo a Knidos perfettamente soli. Un pontile scalcagnato, un ristorante, una casermetta e fine. Fino al 2014, prima del golpe e della crisi dei profughi, qui era strapieno di barche. Sulla scarpata, tra mirti, olivastri e un serpeggiare di piccoli mustelidi, le sterminate rovine di una citt che fu tra le pi importanti del Mediterraneo. Un mare di resti, frutto di infinite campagne archeologiche. Peccato che gli Inglesi (ancora loro) abbiano gi razziato il meglio. Per capire davvero Knidos, devi andare al British Museum. piumini moncler saldi Sera incantevole, vento leggero di Nordovest, ultimi tuffi in un mare pervinca. Piero infarina e frigge i pesci di Dimitri. A cena finita, ci delizia col clarino, poi mette su Bahia blanca, cantata da Carlos Di Sarli, «el se del tango». E l sul pontile, senza preavviso, ti afferra Mari alla vita e le insegna la caminada, il giro e la baldosa, davanti all stupefatto di una ciurma francese, giunta da mezz Le isole si fanno color prugna, il mare una colata di oro fuso, il cielo sfuma dal verde all poi esplode una gragnuola di stelle, una manciata di petardi lanciati da scugnizzi napoletani. Knidos si popola di fantasmi di marinai, mercanti, schiavi e maestri d Dove siamo se non alle radici d Cos di speciale questo nome, che non ti stanca anche se lo ripeti cento volte? Che mistero nel suo significato? Dietro c la parola «Erebu», cio «terra del tramonto» in una lingua della Mezzaluna fertile, moncler outlet online shop come m.